Gioie care,
giacché la crisi è giunta anche in casa mia, mi pregio quest’anno di non aver fatto regalie a nessuno.
Diciamoci la verità: con questo spread che fa sali e scendi (che io che ho tra l’altro anche una laurea in finanza non ci ho ancora capito niente) i negozi sono sguarniti e poco affollati, dunque si taccheggia con difficoltà rispetto agli altri anni, che ti sgamano subito.
Mi pregio però di farvi una strenna speciale quest’anno: una ricettina segreta per il pranzo di Natale che tenevo da anni gelosamente custodita in un cassetto e che, data l’occasione, pubblico qui per la vostra giuoia e per sorprendere domani i vostri ospiti.
ARABA FENICE GRATINATA CON LA POLENTA AL MARASCHINO DELLE INDIE ORIENTALI
DIFFICOLTA’:Media
VINO CONSIGLIATO: Tavernello rosé frizzante nel cartone
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
- un'Araba Fenice non troppo giovane
- mezzo chilo di cipollotti di tropea
- mezzo chilo di polenta dell’altro ieri
- maraschino q.b. (e non basta mai)
PREPARAZIONE
- Procuratevi un'Araba Fenice non troppo grassa, tiratele il collo e spennatela accuratamente tranne che sulla coda, dove vi limiterete a versar su abbondante sale cosicché non tenti di fuggir invano dalla vostra cucina;
- Imbottitela attraverso il becco con la suddetta polenta stagionata (giacché l’araba fenice non ama troppo la polenta, all'uopo potrete aiutarvi con un imbuto).
- Ordunque cospargete la teglia coi cipollotti di tropea e infornate il tutto a 389° per dodici ore e trentatré minuti (nel frattempo ingannate il tempo sorseggiando il maraschino).
- Se l'Araba Fenice dovesse bruciarsi in forno o addirittura carbonizzarsi, non temete, giacché essa risorgerà dalle proprie ceneri come Mamma Fenice l'ha fatta.
- Una volta terminata la cottura, cospargete di besciamella eucaliptola (che è la morte sua) e servite su un pregevole vassoio riccamente cesellato (possibilmente con fregi dorici o corinzi) e stupirete i vostri ospiti.
E ualà! Le jè son fè!
(come dicono i francesi più smaliziati)
Con l’occasione auguro a tutti i miei fans (tranne mia nipote Pitufa che quest’anno proprio non se lo merita giacché mi sta diventando troppo birichina) un Pregevolissimo Natale