Visualizzazione post con etichetta i racconti della nonna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta i racconti della nonna. Mostra tutti i post

lunedì 14 marzo 2011

del mio genetliaco

Gioie, chi l’avrebbe detto? Anche quest’anno ce l’ho fatta a fare gli anni, e sono ben 88, alla faccia di chi mi vuol male, tiè!

Volevo ringraziare tutti gli intervenuti alla festicciuola per pochi intimi al succhiotto, il night clubs sotto casa. Eravamo circa 923, ospite più. ospite meno.
In particolare grazie a mia nipote Pitufa che ha pagato tutto (giacché a fine serata mi son resa conto di non aver guardacaso spiccioli in borsetta).
La cosa che mi è piaciuta di più è stata la torta alla besciamella eucaliptola con la mia effige tutta in desabigliè (come dicono i francesi più smaliziati).
E fortunato fu a chi capitò la fetta con la mia tetta sinistra, la più pregevole tra le due.

Un grazie anche all’emiro del Brunei, che non è potuto passare a trovarmi (per impegni squisitamente politici, dice lui, ma la verità è la sua quinta concubina a partire da destra è gelosissima di me) ma che mi ha inviato quel simpatico scrigno d’oro tempestato di diamanti pieno colmo di cioccolatini al grappino di Montepulciano.
I cioccolatini son volati via in un baleno (alla faccia del diabete).

Volevo poi ringraziare il misterioso uomo mascherato che mi ha tenuto compagnia nella darkroom per quelle due pregevoli orette, in attesa che iniziassero le danze, giacché altrimenti una vecchina come me si sarebbe già addormentata dalla noia.
Non so proprio di chi si trattasse, ma volevo dirgli che ha lasciato lì la sua maglia della Roma col numero 10 e che se vuol venire a ritirarla, può passare da me quando vuole.

Infine grazie a tutti per i regali in busta, ho raggiunto quota 34.722 euri e trentaquattro centesimi e sono già in partenza per Venezia, dove investirò l’intiera cifra sul 32 rosso del casinò.
E se vinco, ormai lo sapete: mi compro un bell’atollo nel pacifico e a arrivederci a tutti, gioie.

Discintamente Vostra,
Nonna Lola

mercoledì 23 febbraio 2011

Io, Nonna Lola

Gioie care, da quando mia nipote Pitufa mi ha convinto a registrarmi su Faeis Book, mi sono fatta un sacco di amici e capita spesso che molte persone mi chiedano chi sia io in realtà, pensando a volte addirittura ad un personaggio di fantasia, parto della mente di qualcuno (che assurdità!).
Ecco perché ho deciso di raccontarvi la storia della mia vita, cosicché vi rendiate conto che io sono una vecchina come se ne possono incontrare ovunque in giro per il mondo.

Mi chiamo Nonna Lola Marrone (Marrone è un cognome d'arte) e mi pregio di essere nata in Sicilia,  il 13 marzo del 1923. Un'ottima annata per il grappino.
Sono una nonnina fortunatissima, difatti nacqui come si suol dire con la camicia.
Si trattava di una camicia Emporio Armani e non è da tutte, non credete?

Provengo da una povera famiglia di coltivatori di carrube e sono stata costretta a lavorare di giorno e studiare la sera, finché mi diplomai presso Scuola Radio Elettra, di cui sono poi diventata preside nella sede distaccata di Abbiategrasso.

Nella mia vita mi pregio di aver svolto diverse professioni: mondina nelle risaie in pianura padana, segretaria particolare del primo ministro britannico, massaggiatrice sexy, camionista della Galbani (che vuol dire fiducia) in Calabria, danzatrice del ventre, governante a Windsor per il piccolo Carlo d'Inghilterra, ballerina di can-can al Mulenruj di Parigi, controfigura di Xena la principessa guerriera, trapiantatrice di capelli presso il centro "Cesare Ragazzi", spia russa del KGB, consulente sanitaria per la dottoressa Tirone, attrice di film scollacciati, cantante lirica, chiromante e paragnosta, domatrice di leoni presso il circo Togni, amministratrice di condominio truffaldina, guardia svizzera in Vaticano, acchiappafantasmi,  
falsificatrice di dipinti
, operatrice call center di quella santa donna di Wanna Marchi, croupier al casinò di Montecarlo, venditrice porta a porta di tappeti orientali, investigatrice privata (mansione che tuttora svolgo saltuariamente di tanto in tanto tanto per ingannare il tempo).

Ma per me è stato facile svolgere mansioni così diverse tra loro, giacché, a differenza dei comuni esseri umani, io mi pregio di essere nata imparata.

Gioie care, adesso devo andare che mi si brucia la besciamella sul fuoco ma vi prometto che la prossima volta vi narrerò ancora le mie pregevoli gesta!

Discintamente Vostra,
Nonna Lola

venerdì 12 marzo 2010

Casa Mia

Buongiorno miei cari nipotini,
Quest’oggi voglio ringraziare Marchetto Idraulico Perfetto per aver finalmente montato quello sciacquone super-potenziato a iniezione turbo di marca “Sucameli Apparecchiature Idrauliche” che mi aveva promesso.

Con quello vecchio dovevo tirare la catena almeno tre o quattro volte, perché l’acqua scendeva piano piano.

E invece adesso guardate com’è potente!

Funziona davvero!

P.S. Io sono venuta molto bene in questa foto, vero?
Nonno Riccardino invece un po’ meno.
Non sorrideva.

giovedì 4 marzo 2010

Dell’informatica

Buongiorno a tutti, gioie care,
Questa settimana è stata terribile, il computer ha iniziato a fare i capricci e si accendeva e si spegneva ogni due minuti, così ho chiamato mia nipote Pitufa che ci sa fare con internet e lei mi ha detto che mi ero beccata un brutto virus al computer.

Io ho cercato in tutti i modi di togliergli ‘sto virus, ma era talmente resistente che non gli passava nemmeno con la tachipirina e gli antibiotici.
Alla fine mi sono trovata costretta a portare questa diavoleria moderna in assistenza, dove un simpaticissimo e aitante tecnico informatico molto dotato si è dato da fare per aggiustarlo.
Io nel frattempo mi sono data da fare con lui, e questo mi ha permesso di avere un notevole sconto sulla parcella della riparazione che, beninteso, prima o poi devo ricordarmi di pagare.
Che volete farci? Alla mia età la memoria va e viene, specie quando mi fa comodo.

P.S. Sarà che sono solo una vecchietta all’antica, ma secondo me (come diceva il Sommo Vate)  si stava meglio quando si stava peggio e cioè devo dire che preferivo quando tutta questa tecnologia non esisteva e le informazioni non si condividevano sui blogs on line ma si comunicava in altro modo, tipo spettegolando dal parrucchiere.

venerdì 29 gennaio 2010

I tre giorni della Merla

Gli ultimi tre giorni di gennaio sono detti “I TRE GIORNI DELLA MERLA” ma non tutti sanno perché. E io, da brava Nonna quale sono, vi racconto tutto!

Nonna LolaQuesta storia vera origina nel 1948, ai tempi della legge Merlin. A quei tempi lavoravo tutto il giorno (facevo la mondina raccogliendo il riso nelle campagne) e guadagnavo quel poco che mi bastava per sopravvivere: un tozzo di pane raffermo con la besciamella e un litro di grappa al giorno erano il mio unico sostentamento.

Tornavo a casa che era sempre buio e ogni sera, invariabilmente, incontravo una simpatica signorina che aspettava l’autobus insieme a me e si faceva chiamare “La Merla”.
Nonostante facesse freddo, questa ragazza si vestiva sempre molto desabigliè (come dicono i parigini). Era una ragazza molto fortunata: non prendevamo mai l’autobus insieme perché, mentre lei rimaneva appoggiata al palo a roteare la sua borsetta e a fumare la sua sigaretta, incontrava invariabilmente qualche gentile signore che le offriva un passaggio in auto fino a casa.

La MerlaOra, accadde che facesse molto freddo e per tre sere consecutive (le ultime tre di gennaio), la Merla non poté uscire di casa per colpa di un brutto raffreddore e io rimasi da sola tutta la sera ad aspettare il suddetto autobus.
Ma fortuna volle che si fermò un auto e un gentil signore con voce roca mi chiese: “Ao’ ma ‘ndo sta La Merla stasera? Nun ce sta? Voi salì te?”
E io acconsentii. Sembrava una brava persona e in questo modo avrei risparmiato i soldi dell’autobus.
Quel distinto signore fu così gentile che mi diede un passaggio fino a casa e a fine serata mi mollò pure un bel centomilalire (che a quei tempi erano soldoni!). La stessa cosa si verificò la seconda e la terza sera con altrettanti distinti signori.

Trecentomilalire in tre giorni!
Denominai quei tre giorni fortunati appunto “I TRE GIORNI DELLA MERLA” proprio per ricordare che era grazie alla Merla se io avevo di che mangiare.

Poi La Merla si ristabilì dall’influenza e il primo di febbraio tornò ad aspettare l’autobus al solito posto. Però era scontrosa, violenta, diceva che dovevo smetterla di invadere il suo territorio, che ero troppo mondana per essere una mondina, e mi disse che quella zona era sua e che dovevo sloggiare.

Povera me! Cosa potevo fare, io, povera pudica donna di fronte alle minacce di quella violenta della Merla?
La sera stessa una telefonata anonima la fece arrestare dalla buoncostume.

Nonna Lola new look Io lasciai il lavoro alle risaie e grazie al denaro donatomi dai miei benefattori, potei iniziare una vita più serena e indipendente.
E quando i soldi iniziavano a scarseggiare, mi bastava tornare a quella fermata d’autobus, certa che qualche gentile benefattore mi avrebbe aiutata economicamente.

Chissà che fine ha fatto La Merla, adesso. Magari provo a contattarla su Faeis Book.
Sempre che sia uscita di prigione.

Nonna Lola

Post più popolari